La prima finale lo Stocazzo FC l’ha giocata nel 2014. Non c’erano tante aspettative per quell’anno. Il percorso iniziato in salita da alcuni controversi personaggi, trasformatisi poi in leggende, avevano trasportato la Squadra a un passo dal titolo per poi capitolare a qualche metro dal traguardo.Una traversa beffarda e un fuorigioco inventato, strapparono ingiustamente il primo scudetto tanto agognato.Per arrivare alla seconda finale invece bisogna avanzare di qualche anno, il 2016 per l’esattezza. Gli avversari erano i Raimond, rivali storici, un 1-0 rubato a separare di nuovo i nostri dalla gloria eterna.
Nel mezzo qualche semifinale persa in malomodo e qualche liga teminanta nell’ignominia, avevano minato forse irremidiabilmente le risorse e la fiducia del gruppo capitanato da un sempre più montanaro Capitano(si il nostro capitano si chiama Capitano).


Poi piano piano la svolta…qualche ritorno importante e una parvenza di forma fisica riacquistata al grido (del dottore) ” se continuate così non arrivate a 50 anni”.
Il sogno cominciava a prendere contorni meno astratti e più reali. Il desiderio tornava forte nelle gambe e nella testa. La fame di vittorie era finalmente il pane quotidiano della squadra e la vecchia carissima e quasi dimenticata Ignoranza era piacevolmente ricomparsa nel cuore di tutti.
Lo Stocazzo era di nuovo lo Stocazzo.
Nel dire questo, ovviamente non si intende che fossero tornate le sgroppate, i recuperi e le giocate di fino.Quelle non ci sono mai state.
Si parlo di calcio vero, quello fatto di capocciate a palla lontana, stecche da cantiere e intimidazioni da scaricatore di porto.
Chi è abituato a vedere Neymar e non stupirsi di come conservi ancora entrambe le ginocchia, non può certo capire di cosa si stia parlando.
Ma c’è stato un tempo..un tempo nel quale il calcio lo giocavano gli uomini, un tempo dove il più forte difensore aveva come massimo titolo di studio l’aver finito il quaderno da colorare dell’asilo, fra l’altro sbavando su tutti i contorni. Un tempo dove il 5-3-2 era l’unico schema ammesso e chi provava a levare uno dei 5, veniva brutalmente massacrato da calzettoni riempiti di saponette per non lasciare lividi evidenti. Un tempo dove il calcio era una cosa seria, dove 5 gol li vedevi sommando tutti i gol dei primi tempi della serie A, dove il televideo nemmeno ti faceva vedere la liga tedesca o quella olandese, perchè semplicemente non fregava un cazzo a nessuno, nemmeno ai tedeschi e gli olandesi. Quello era il tempo dei miti e delle legende, dei Baggo e dei Del Piero, ma anche di Vierchowod e Montero…erano tempi dove era tutto migliore…soprattutto il calcio.
Lo Stocazzo FC lo sapeva e aveva ricominciato a vivere di quei valori, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria. Il primato era finalmente lì, a portata di mano.
3 squadre se lo stavano contendendo ma erano 2 squadre di illusi..lo Stocazzo FC aveva già deciso che quel primato sarebbe stato suo.Aveva già pensato a come arrivarci, come tenerlo e come legittimarlo.Aveva perfino pensato a come lo avrebbe celebrato. Era già tutto previsto, tutto deciso..lo STOCAZZO lo aveva deciso e non ce n’era per nessun’altro. Non stavolta, non in quella liga.Il grido era forte e compatto. “il torneo lo vinciamo noi…non c’è niente che possiate fare…AMMERDE!”

Vedere gli occhi dei nostri in fiamme contro gli imbattuti Dream Team dal primo minuto della grande finale e sentire il grido al primo gol, il boato al secondo e l’invasione al terzo, con i rivali ormai in ginocchio, in balia dello strapotere ignorante, resterà sempre il trofeo migliore di tutti….quello che vale di più!

Un giorno alzerai la coppa da campione”!!!…Capitano, la promessa è mantenuta…ci abbiamo messo solo più tempo del previsto, ma solo perchè in mezzo c’è stato molto più viaggio e molti più viaggiatori..e se ci guardiamo indietro, sfido chiunque a pensare che non ne sia valsa la pena.

STOCAZZO HA VINTO, STOCAZZO E’ CAMPIONE!!
Via di Pagelloni

ED voto 10. Mancano 10 secondi alla fine, l’arbitro chiama l’ultima giocata, la palla arriva sui piedi del loro più forte tiratore che non ci pensa su un secondo e scarica con tutto quello che gli resta in corpo una saetta che scompare alla vista di tutti e si dirige inesorabilmente verso la porta a rubare un risultato quasi acquisito..Nessun giocatore in campo riesce a vederla, a fermarla a deviarla…nessuno. Per quanto tutti ci stiano provando, la palla non c’è più…arrivati a quel punto sarebbe una beffa per i nostri….però…però nessuno dei giocatori dello Stocazzo ha il minimo sussulto, nessuno pensa che la partita potrebbe sfuggire di nuovo, nessuno ha paura o dubbi. Tutti gli Stocazzers sanno che in porta c’è lui, ED, che aveva già deciso di tirare giù la saracinesca…lui aveva deciso che per quella partita poteva bastare così. Non ha nemmeno bisogno di vedere la palla partire, o viaggiare velocissima, non ha bisogno di calcolare la traiettoria perchè lui aveva già previsto tutto, aveva contratto i muscoli delle gambe e aveva sfoggiato l’ennesima parata miracolosa. Quella che frustra l’avversario, quella che fa capire, nel caso ce ne fosse ancora stato il bisogno, che il risultato non dipendeva nemmeno più dagli altri..era già deciso. Ha tutti gli occhi addosso quando si rialza e grida di non abbassare la guardia. Lui è abituato così, i suoi lo sanno e gli avversari non riescono proprio a farsene una ragione. ED WARNER!

FEDE voto 10: Brusco cantava “Candelà, voilà, doppio passo e se ne va, poi torna in difesa a da una mano a Zebina” raccontando il terzino fluidificante della Roma dello scudetto e Fede è stata forse la più grande evoluzione di tutti i giocatori dello Stocazzo. Partita dopo partita acqusiva forza e eleganza, fiato e intraprendenza fino a ararla quella fascia inizialmente troppo lunga per farla tutta e tornare a difendere.
Sta lì Fede, reattivo, concentrato sulle punte, pronto a spingere e respingere ogni palla o avversario, che passi da quelle parti. L’ignoranza, in lui è potente, come la forza in Luke Skywalker.
Quando nel momonto più delicato della partita gli si danno direttive tattiche degne dello Stocazzo: “tu gioca…poi litighiamo dopo” la sua lungimirante esperienza nonché stoffa da fondatore dello Stocazzo FC, lo porta a rispondere in un solo modo possibile “OK, ho capito”. E si riparte a legnare. E’ così perfetto il momento che fa quasi paura. PEZZO DI STORIA!!

IVAN voto 10: “o Diego è in italia..proprio per la finale..chi ci mettiamo?” a disposizione una manica di ignobili ignoranti, ma tutti scalpitanti. In settimana il buon vecchio Ciro, ai tempi 2touch, aveva abbozzato un ” mettiamoci Ivan” che aveva per un certo tempo fatto tramontare l’idea iniziale dell’allenatore di metterci davvero Ivan per la semplice legge non scritta “se lo dice Ciro, fai l’opposto” .
Poi però visto anche le dimensioni degli avversari e il sostituto naturale, David, mezzo sciancato, l’idea di puntare sul bel rossomalpelo, cominciava a prendere piede. Si rivelerà un’altra mossa vincente. Non si muove dalla sua mattonella ma dalle sue parti non passa niente. Sempre pronto a fare a sportellate nel mucchio con avversari grandi almeno quanto lui. Ruvido quanto basta e così ignorante che se passeggia davanti a un’università, l’università chiude per lutto. Uno dei migliori in campo, forse ha solo trovato un modo innovativo per non prendere gol a cucchiaio. O’ANIMAL!!

CALABRESE voto 10: Ultima azione, calcio d’angolo per gli avversari, risultato 3-2 per lo Stocazzo. L’arbitro fischia, lui, centrale difensivo, fino a quel momento intento ad annullare, con successo, il fortissimo attaccante avversario, lascia la sua posizione e scatta in avanti. Aveva già capito tutto, o forse lo aveva deciso lui che la palla sarrebbe arrivata lì. Si fionda sul tocco corto della rimessa e anticipa con 10 metri di svantaggio il malcapitato avversario che nemmeno si rende conto di cosa stesse succedendo.Si accorge solo di una ventata che lo coglie in pieno viso e poi gira il volto e vede la palla volare lontano poco prima del triplice fischio. Accanto a lui Albe che recupera la posizione senza guardarlo. Finisce così la partita, con Albe che anticipa con 10 metri di svantaggio.Questo in termine calcistico di un tempo, si chiama “fare i solchi a terra“…se non lo conoscevate, non è colpa vostra, il calcio di un certo livello non è per tutti. IMPERATORE

CRIS voto 10: “Vedi in mezzo al campo questo martello, questo furioso imballo di energia dalla grossa statura, che aggredisce chiunque s’azzardi a tenere il pallone tra i piedi, ogni contrasto una questione personale. Lo vedi correre come se dubitasse che ci sarà ancora il mondo dopo il fischio finale. E quando davvero la partita si conclude, lo vedi ritirarsi con la timidezza di chi pensa sia meglio filare.” queste le parole che spenderà per lui a fine partita il leggendario Arrighe, pubblic relator dello Stocazzo FC. ed effettivamente la finale Cris l’ha giocata così…come un Gattuso sotto anfetamine. Il gol dell’1-0 che fa esplodere il Tajamar, è di una lentezza disarmante, ma tanto basta. Stoppa, pensa, prende la mira, pensa, colpisce, spera, la palla prende la direzione opposta di dove aveva mirato e..GOL!!
Il resto del match è un bloccare tutto quello che transita dalle sue parti, con le buone o con le cattive.Quando esce per rifiatare si nota..quindi rientra subito..bene così!! KANTE

CESARE voto 10: Cesare è il giocatore dello Stocazzo che più volte è andato vicino ad una rissa.Non nel senso che lui sia attaccabrighe, nel senso che è l’unico dello Stocazzo che quando scoppia un accenno di rissa va per dividere i protagonisti del fattaccio. E’ un cuore buono Cesare, un Tom becker che alza la testa, non trova mai Holli, ci resta male e capisce che deve fare tutto lui. Imperiosa la sua partita li nel mezzo a fare legna. Attacca, difende, contrasta..e non dice una parola. Siamo tutti certissimi che lo Stocazzo FC avrà effetti pessimi sull’indole onesta e buona di una persona così, ma finché continuerà a tirare la carretta li nel mezzo e caricarsi la squadra sulle spalle, saremo tutti ben disposti ad andarlo a trovare in prigione quando finalmente il lato oscuro prenderà il sopravvento. ANIMACANDIDA

MASSI voto 10: Gli avevano detto di farsi trovare pronto, sarebbe toccato a lui difendere quel pezzetto di mondo e lui ha risposto alla chiamata..a modo suo…fiato e tacchetti! Entra a dare il cambio a Fede e si piazza sulla destra, difficile, difficilissimo entrare in partita da subito a quei ritmi, ma lui c’è e si fa sentire subito. Tiene botta su giocatori fisicamente enormi e, succeda quello che succeda, non leva mai la gamba..mai una sola volta. Kamikaze (神風?) è una parola giapponese, di solito tradotta come “vento divino” e è riferita agli attacchi eseguiti dai piloti giapponesi su aerei carichi di esplosivo contro le navi alleate. e Massi è il Kamikaze dello Stocazzo FC. Lui sa che lo scontro sarà imminente e la portaerei è molto più grande di lui, ma non gli importa, non si smuove di un millimetro e dove qualsiasi altro rallenterebbe, lui accelera e spinge al massimo. Lo schianto non determinerà chi vince o chi perde il contrasto, lo schianto determinerà che l’attaccante avversario non ci proverà più. Quella parte di mondo è sua e ci resterà fino a fine partita. ONORE E GLORIA

GIANPA Voto 10: Aveva anteposto il bene dello Stocazzo FC alla sua voglia di esserci molti giorni prima della partita dicendo che per lui avrebbe dovuto giocare titolare un altro, più in forma, al suo posto,.Ha continuato a tenere stretti i ranghi, confermando e protegendo le parole del mister contro possibili critiche o cambiamenti di rotta, fatali in passato. Aveva speso parole importanti per spingere il gruppo al massimo e si era poi accomodato in panchina, tenendo fede alla parola data. Poi il karma ha fatto il suo e a 2 minuti dall’inizio della partita era lì a guidare la difesa. Gioca 10 minuti, zero tiri in porta subiti, zero pericoli, zero offensive avversarie. La difesa tiene benissimo e esce sull’azione dell’1-0 dando il cambio a Albe come a dire “il mio l’ho fatto, ora pensaci tu”. Si riscopre una pedina fondamentale per la squadra e la % di vittorie con lui centrale difensivo è da scudetto. Gestisce poi i cambi e soprattutto paga da bere a tutta la squadra..che per chi non avesse capito l’importo, con la somma spesa avrebbe potuto tranquillamente comprare l’Ungheria…2 volte. Un Presidente,….c’è solo un Presidente. ROCCIA!!

DAVID SACCO voto 10: L’oriundo c’è, stavolta c’è davvero. Qualcuno aveva cominciato ad etichettarlo come “attaccabrighe“, cosa che per i giocatori dello Stocazzo FC non è altro che un valore aggiunto ma in quanto a risultati sul campo, si erano visti solo pochi sprazzi che non rendevano giustizia alla classe del “diversamente chiaro” della compagnia. Entra a metà primo tempo rilevando un enorme Cesare e la pressione è grandissima. Non facile entrare per Cesare, soprattutto in una finale. Ma i giocatori di carisma si esaltano in situazioni così e lui non pul fare altro che scegliere per il primo duello il più grosso e forte degli avversari, che gli si fa contro a tutta velocità con la sfera fra i piedi. David lo osserva e non si muove di un millimetro, pianta il sinistro al suolo e con il destro si fa sotto contrastando l’enorme mole in corsa. Con una naturalezza quasi al limte del reale, sradica la palla dai piedi dell’avversario, che incredulo viene scaraventato via dal contrasto. Non si scompone David, ma alza la testa, spinge di nuovo sul piede di appoggio e riparte. C’è silenzio, gli avversari si sentono vulnerabili guardando il loro uomo di punta a terra, i suoi compagni si sentono invincibili guardandolo proseguire la corsa, come a dire “andiamo a vincere”. PURE STEEL

ALBE 2TOUCH voto 10:L’umiltà nel mettersi a disposizione è quella che ti fa vincere i campionati” Dirà nel dopopartita uno sbronzo “Inzaghi” e per uno come lui, che spesso si trova a tirare da solo la carretta, non deve essere stato facile non giocare titolare la finale. Ma Albe è così, è un uomo di altri tempi e un giocatore di grande qualità. Entra in attacco per far rifiatare il compagno convalescente, preoccupandosi più della salute dell’amico uscente che del suo ruolo in campo. Giocherà solo10 minuti, ma sono 10 minuti da indemoniato. non si risparmia su nulla..ha ancora il fuoco negli occhi e vuole farlo divampare per tutto il tempo che sarà in campo e giocherà nella finale, la partita che aveva già deciso che non avrebbe mai perso. Esce esausto, una grande luce brucia presto, ma con ugual merito di aver contribuito alla vittoria finale. IMPRESCINDIBILE!!

UMBE voto 10: Dopo le recenti prestazioni incolore, al vederlo entrare in campo in un momento così delicato della finale, qualcuno aveva storto un po’ il muso. Uno come Umbe però, in partite così, non puoi proprio tenerlo fuori.E’ qualcosa che va al di là della logica, della realtà, del normale. Se Umbe con un piede rotto gioca una partita importante, sicuramente farà qualcosa di buono. Umbe è uno da partite delicate, è uno da tripletta in semifinale dopo 10 partite a secco. Umbe è istinto puro, l’istinto di non avere nulla di concreto davanti agli occhi ma di improvvisare ogni singola giocata. E quando si giocano partite così, lui lo sente dentro e la sua imprevedibilità diventa un coltello che affonda ovunque. Entra, da tutto, esce stremato e lascia il segno. In quei pochi minuti fa vedere a tutti che c’è ancora e lo fa quando più serve, in una finale di campionato. Ci sono tantissimi giocatori di altre squadre che durante l’anno sicuramente avranno apportato di più di lui, ma Umbe ha giocato la finale e lì ha detto la sua.Il resto sono chiacchiere di chi non ce l’ha fatta. IMMORTALE

DANI Voto 10: Tutta la stagione a giocare da attaccante senza poter tirare in porta col piede favorito non è servita ad altro che ad affinare il piede debole. Lancio lungo di Ed, anticipo sul difensore e palla che schizza in alto. “è ancora in gioco, è lì” gridano da fuori. La palla, rimasta in campo, scende delicata e ammaestrata. Un tiro impossibile, al volo e con il piede debole, difficilmente andrà anche solo verso la porta. Nel gergo, questi si chiamano “tiri della domenica” perchè 1 volta su 7 hanno qualche possibilità di successo. Ma in una finale non ci sono seconde chance, così la palla calciata al volo di destro parte velocissima verso la porta avversaria e si infila nell’angolo alto con il portiere avversario immobile. Silenzio…poi il boato…3-1 e invasione di campo. La differenza fra un vincitore e uno sconfitto passa da lì, dalla voglia di provarci e dalla fortuna di riuscirci. MIRACOLATO

DIEGO voto 10: Un altro assente illustre.Per capire quanto importante è per la squadra basti pensare che per la prima volta, per tutta la settimana precedente alla finale, appresa la notizia che non ci sarebbe stato, lo Stocazzo ha cominciato a formulare ipotesi, idee e soluzioni. Solitamente sono cose che da quelle parti,  si parlano 20 secondi prima del fischio di inizio tipo “chi non è ubriaco e vuole giocare per Diego?” e quello che non sviene prende il posto suo. Stavolta la cosa era seria, alla finale serviva la sua gamba, la sua Garra e la sua Ignoranza Veneta. Mettere un gigante a legnare ha in parte coperto il divario ma Diego è un moto perpetuo che difficilmente sostituisci. L’appuntamento con la coppa è solo rimandato di qualche mese, lui ci sarà con il suo “VA VA VA VA” e la mala ostia..perchè ci serve, perchè ormai lo Stocazzo è parte di lui!! ROMBO DI TUONO

DAVID Voto 10: Non gioca la finale per infortunio, ma c’è, c’è sempre stato e sempre ci sarà nel cuore e nella testa degli Stocazzers da quando si coniò il grido “per David” dando il via a una delle più belle rimonte della storia dello Stocazzo. Forse l’unico del gruppo in gradi di parlare di tattica senza pensare al 5-5-5 di Canà. Non scende in campo ma da fuori dice sempre la cosa giusta. Consiglia e fa gruppo..appuntamento alla finale di Maggio. EROE POSITIVO

CAPITANO voto 10: Tanto tempo fa la squadra gli promise che avrebbe alzato il trofeo da Capitano. Lui ci crede e per l’occasione non abbandona i compagni nell’impresa e per un giorno lascia il campo alla maggese e le bestie al pascolo. Per le galline e le uova ci penseranno poi i vicini di casa…a 3 km.
Vederlo festeggiare con la coppa in mano è una delle cose che lo Stocazzo doveva fare prima di morire(fra 1203 anni).Grazie per aver creduto!!UN BEL CAPITANO!!

ROBY Voto 10: Anche lui reduce da un infortunio torna a dare manforte alla squadra. Aveva lasciato in grande condizione fisica.Torna faticando ma fa di tutto per esserci..e ci sarà.Anche con lui appuntamento per la finale di Maggio. STOICO

GIORDI Voto 10: Il calabrone, DS dello Stocazzo, non si perde nemmeno un minuto di match. C’è sempre, è la vera anima del gioco e non vederlo a serrare i ranghi lascerebbe nei giocatori un senso di vuoto. Non è mai stato in forma Giordi, quindi non ci si aspetta certo la forma fisica da parte sua, ma la voglia di tornare ad arare la fascia sinistra si. Se poi evitasse anche si spaccarsi le braccia facendo il bagno al mare in ottobre, sarebbe anche cosa buona e giusta. ROBOCOP

ARRIGHE feat INZAGHI Voto 118: Non si capisce come possano essere ancora vivi. La frase “ah giocate alle 18.30?mbè allora ho tempo per un drink” è quanto di più trash si possa dire nel prepartita di una finale(molto meglio bere come fa David senza dare nell’occhio). Vederli festeggiare sugli spalti, rischiando l’infarto ad ogni minimo sobbalzo, è quanto di più poetico sia rimasto al calcio moderno. Il dubbio su cosa stiano effettivamente guardando quando li vedi lì in silenzio con lo sguardo perso nel vuoto resterà sempre un gran bel mistero. GRANDE GIOVE!!

SIAMO I CAMPIONI DELLA LIGA, STOCAZZO HA VINTO..GLORIA ALLO STOCAZZO

umbe