“Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone lo ignora e perciò continua a volare.”
Giordi, il DS/Giocatore dello Stocazzo FC ha tutte le caratteristiche del Calabrone.
E’ un sacco nero, è un sacco rotondo e è un sacco ignorante (anche lui per uscire da un locale sbatte di fronte contro la porta a vetri non capendo perchè la luce passa e lui no).
Lo vedi arrivare in campo con la maglietta aderente alla perfezione pur essendo una XXXXXL, correndo a petto in fuori e muovendosi il giusto.
Lo vedi scaldarsi, pensando a come e dove giocherà, lo vedi concentrarsi per decidere come muoversi e su chi agire..lo vedi pazientare a bordo campo aspettando il momento nel quale il Calabrone spiccherà il volo.
Poi è il suo momento, i gesti sono sempre gli stessi, accenna un po’ di stretching aspettando l’uscita del compagno, sguardo fisso verso il campo e scatto impetuoso subito dopo avergli dato il cinque, non troppo veloce ne troppo lento..il giusto.
La sua posizione è terzino sinistro, ma non fluidificante, lui è un misto fra Chivu post infortunio e una quercia centenaria..di quelle che quando le vedi pensi che nessuna forza della natura potrà mai buttarle giù.
E’ attentissimo Giordi, lui sa che dovrà riuscire a fare con 2 passi quello che gli avversari e i compagni fanno con 6 e questo lo porta a tenere la tensione sempre altissima. Lui sa che se lo prendono in velocità e non stecca rapidamente, non riuscirà a rincorrere l’avversario…Giordi non può permettersi di sbagliare niente.
Di calcio ha sempre masticato, lo vede, lo vive, lo capisce e lo ama. E’ cresciuto con il mito di Samuel e il suo cavallo di battaglia, la “Samuelita”.
Dicesi “Samuelita”il fallo intenzionale, non troppo cattivo ma sicuramente deciso, commesso al minuto 1 della partita, nei pressi del centrocampo, ai danni dell’attaccante avversario più abile a scopo intimidatorio. Il messaggio di Samuel era chiarissimo: “se viene da queste parti sai cosa ti aspetta” e Giordi ha fatto di questo messaggio il suo modo di giocare.
Ma un terzino, da che mondo è mondo, non disdegna la galoppata sulla fascia per arrivare al Cross. Giordi però,benchè mezzo terzino è anche mezza quercia e di galoppate non ne fa moltissime…tornare in difesa al passo avversario in caso di errore, sarebbe una missione impossibile e poi perchè rischiare?
Però a volte Giordano diventa Calabrone..sa che alcune cose non sarebbero possibili se pensate razionalmente e allora l’unica soluzione è non pensarle…solo farle.
Ed è così che durante l’ultima partita giocata con Giordano, ho assistito alla sua metamorfosi.
Stazionava a centrocampo, sempre attento, pronto a intervenire o a spaccare qualcuno al minimo accenno di contropiede, poi un rimpallo, la sfera, nella ressa di incalcolabili intenzioni mancate, arriva verso i suoi piedoni taglia 44 1/2.
Giordi fa quello che ci saremmo aspettati tutti da Giordi, passaggio di prima verso un compagno, tutto normale, tutto ordinario, la quercia fa la quercia..se non fosse che qualcosa comincia a cambiare.
Subito dopo essersi liberato della palla, solleva il tallone sinistro da terra facendo pressione sulla punta, poi il tallone destro e stessa pressione sulla punta..di nuovo il sinistro, di nuovo il destro, Giordano il Calabrone corre sulla fascia, Giordano il Calabrone sta volando verso la linea del fondo.
Non so spiegare come sia possibile, ma a volte succedono cose talmente tanto perfette che riescono a trasformare un momento qualsiasi e renderlo magico.
Cesare è un ragazzo di 26 anni, è forte a calcio, è molto forte, sa sempre cosa fare con la palla fra i piedi e sceglie sempre l’opzione migliore. Così, dopo che Giordano aveva mandato la palla verso di lui, nessuno si sarebbe mai aspettato che Cesare avesse aspettato lo scatto di Giordano sulla fascia per scaricare di nuovo su di lui nello spazio..nessuno, nemmeno i difensori avversari. Non so dire perchè Cesare abbia deciso proprio di cercare lui, a chiunque di noi sarebbe sembrata una scelta strana, con le sue caratteristiche e da quella posizione, avrebbe potuto facilmente saltare l’avversario e cercare il tiro. Ma come dicevo poc’anzi, le cose speciali non devono avere una logica..proprio come il volo di un Calabrone.
Così la palla riprende a rotolare di nuovo in direzione di Giordano per la seconda volta, in pochi attimi, una cosa atipica date le sue caratteristiche, ma la palla è lì e Giordi è in pieno volo. Non guarda in mezzo Giordi, o almeno non credo lo abbia fatto, ma non perchè non fosse abbastanza lucido per farlo, Giordi non guarda in mezzo perchè lui sapeva già dove e come tirare, era una decisione presa nello stesso attimo in cui le sue gambe si erano messe in moto con l’intezione di correre. Non guarda nulla, guarda solo la palla e l’accarezza con il suo piattone sinistro in un modo tanto delicato quanto improprio per un omone della sua stazza.
La palla si alza leggerissima e carica di effetto, elude l’intervento del diretto marcatore, supera con un guizzo l’uscita del portiere, beffa con precisione chirurgica il colpo di testa disperato del difensore e arriva come una piuma, a pochi passi dalla linea di porta, sulla fronte del suo compagno di squadra. La deviazione è minima..quasi impercettibile…GOL del vantaggio.
Giordi mi guarda fisso, subito si disegna un sorriso gigantesco sul suo faccione e scatta di nuovo, o meglio vola di nuovo, stavolta carico di gioia e di soddisfazione. Me lo vedo arrivare a passo svelto con le braccia spalancate e per un attimo penso che non sopravvivrò a quell’abbraccio.
Festeggiamo tutti insieme, perchè, anche se la partita è ancora lunga, non sarebbe esistito in quel giorno, un momento migliore per festeggiare.
Giordi, il Calabrone dello Stocazzo FC, ci ha portato in vantaggio, Giordi il Calabrone è spiccato in volo, ridendo e mandando a fare in culo chiunque dicesse che non avrebbe mai potuto farlo.